10.03.2021
Il benessere degli animali al primo posto.

Informazioni sul latte

 

La giornata tipo di una contadina del latte in Alto Adige

Fuori è ancora buio quando suona la sveglia. Sigrid si alza per portare fuori il latte munto la sera prima. Alle 4:15 in punto passa il camion cisterna che attraversa tutta l’Alta Val di Non per ritirare i contenitori con il latte fresco. Per Sigrid, alzarsi prima dell’alba è ormai un’abitudine. Dal 2015 gestisce il maso di famiglia, dove vivono 10 mucche e i loro vitelli. L’allevatrice si dedica con grande entusiasmo alla cura dei suoi animali. “Serve tanta passione per fare questo lavoro” dice la 36enne, che dopo una formazione da scultrice e alcuni anni trascorsi all’estero è tornata nel luogo dov’è cresciuta, a Lauregno.

 

Sigrid organizza le sue giornate rigorosamente in base alle esigenze degli animali. Da quando si alza fino alle 7 è impegnata a mungere, foraggiare e strigliare le mucche e a ripulire la stalla. Le mucche apprezzano le sue cure amorevoli, lo si intuisce facilmente dal loro muggito soddisfatto. E non sono gli unici animali in stalla: solitamente da metà marzo in poi, una sessantina di coppie di rondoni costruiscono i loro nidi nelle fessure e nell’impalcatura della stalla, e accompagnano Sigrid con il loro cinguettio. “Sono i migliori scacciamosche che si possano immaginare” dice Sigrid. Il benessere degli animali è fondamentale per garantire la qualità del latte. Come le persone, ogni mucca ha il suo carattere, e Sigrid ha imparato a osservarle attentamente e a capire subito se c’è qualcosa che non va. “Volete sapere se ho una mucca preferita? Non ve lo posso dire, altrimenti le altre si offendono” dice Sigrid ridendo.

Ricotta dell'Alto Adige

Dopo il lavoro in stalla passa alle faccende domestiche, prima di tornare a foraggiare le mucche nel primo pomeriggio, che tornano alla mangiatoia puntuali come se qualcuno le avesse chiamate. Rimangono all’aperto tutto l’anno, anche nelle fredde giornate d’inverno, quando i prati si trasformano in distese innevate. “Solo se c’è vento forte preferiscono rimanere in stalla, al caldo” spiega Sigrid. Le più fortunate fra loro e i vitelli passeranno i mesi da maggio a novembre in malga al pascolo, dove si nutrono di erba fresca e fiori saporiti. Nel frattempo però si fanno coccolare da Sigrid che, come tutti i giorni, alle 17:30 si reca in stalla per mungerle. Ed è così che si conclude la giornata e al piccolo maso di Lauregno pian piano si spengono le luci. Chissà se di notte le mucche sognano i prati di montagna.